domenica, gennaio 28, 2007















...e fra l'altro su questa non potevo esimermi... eravamo io, Paco Penha, Fiorella Pierobon, i TreTre, Fidel Castro e Carmen Consoli...BUONA NOTTE!
SCUSATE IL RITARDO
Gli indirizzi qui sotto portano a dei post che mi hanno dato parecchio da pensare.
Di solito quando sento cose tipo "non esistono più destra e sinistra sono le persone che contano", mi viene una grande voglia di ribattere e dire che ci sono invece valori diversi che vengono rappresentatai dagli schieramenti diversi e mi attacco soprattutto agli intellettuali, all'editoria, ai "padroni illuminati" che danno ancora da lavorare ai bravi e liberi giornalisti o ai registi o agli scrittori etcetc. Ci penso come alla dimostrazione che si può, che all'interno del capitalismo selvaggio c'è ancora spazio perla morale di sinistra che rispetta la dignità delle persone e dei lavoratori. Delle specie di bandiere, la Feltrinelli, De benedetti e spiccioli qua e là. Si magari non sono sempre d'accordo col "giornale borghese" però in fondo stiamo dalla stessa parte. Ora. Adesso. Non sono Alice nel paese delle meraviglie anche se mi piacerebbe tanto incontrare il Cappellaio matto e compagnia cantante che mi raccontano che è tutto un sogno. Ma qui non si rispettano neanche i bisogni primari dei lavoratori. Ma come, non siamo quelli che il lavoro precario no, che la solidarietà, che la dignità; non dico che il comunismo ma almeno quelli che il rispetto si. Come si può convincere le persone che la sinistra è diversa se parte importante (una casa editrice gloriosa!) del suo strombazzato mondo intellettuale sfrutta i suoi dipendenti? Allora è vero che non c'è differenza fra noi e loro. Allora è vero che in fondo Anche Silvio Berlusconi è una brava persona. Lui paga i contributi, gli altri?

http://thepetunias.net/blog/?p=1761
http://www.effelunga.blogspot.com/
http://www.carmillaonline.com/archives/2006/04/001760.html

GIORNATE DELLA MEMORIA
Allora allora, giorni ricchi di eventi nella mia piccola insignificante e viva esistenza. dopo una quarantena durata più di 20 giorni, ho ripreso a leggere. Sono assolutamente convinta (adesso qcquisisco aria professorale e viaaaa) che la lettura sia una di quelle cose così semplici in apparenza ma così difficili da fare in alcuni momenti, che ti possono salvare la vita. In linea superficiale si potrebbe dire che entrare così intimamente come si fa sfogliando pagine e pagine in storie di "altri da te", ecco aiuti a ridimensionare le proprie consuete disgrazie quotidiane o almeno a guardarle da un diverso punto di vista. Solo che a volte è tosta. Non ho voglia di dolore o aprendo di più la prospettiva, non mi va di entrare nelle finitezze di altri quando sono ingarbugliata nelle mie. Come le medicine amare che sai di dovere prendere ma da qui a prenderle ci passano diversi momenti di perplessità e paura... "no no io posso farne a meno..." e invece non è vero che si può farne senza. Diciamo amore e odio, dipendenza e insofferenza. A me è capitato per un libro in particolare tanti anni fa di avere il disperato bisogno di finirlo e allo stesso tempo di non riuscire a prenderlo in mano, mi commuovevo solo a vederne il profilo infilato nella nicchia sopra il letto che uso di solito per riporre i libri inviaggio, quelli che sto leggendo insomma. No, non eraLiala :) Si chiama "La donna abitata" ed è di Gioconda Belli una straordinaria scrittrice nicaraguense, e parla di una amore tormantato fra una borghese che poi diventa guerrigliera ed un sandinista. Detto così è davvero restrittivo. Comunque per dire, l'ho smerciato ad un pacco di gente come regalo.


Ritornando a bomba... ho letto questo "Lasciami andare, madre" una storia autobiografica scritto dalla figlia di una donna ss mai redenta. Come scrittura è abbastanza banale anzi direi lamentosa e lagnosa piena di interiezioni e invocazioni però ,essendo questa una testimonianza di prima mano, direi che fa parte dell'estrema soggettività della storia raccontata. Come testimonianza è interessantissima e parecchio forte (il titolo l'avevo in mente da anni ma non ho avuto mai il coraggio di comprarlo). Quando nel 1971 la donna propone alla figlia di prendere una serie di oggetti d'oro, a suo tempo rubati agli ebrei che entravano nelle camere a gas, perchè le avrebbero potuto far comodo, arriva un bel brivido lungo la schiena così come per ogni singola parola del suo racconto spietato sulla vita nel campo di Birkenau. Alla fine accanto allo smarrimento mi è rimasto un grande senso di rispetto verso questa figlia Helga Schnider, che non solo è riuscita a sopravvivere ad una madre terribile anche nel ricordo, ma che ha avuto il coraggio di parlare del suo dolore e dei suoi rimorsi.

A proposito di questi giorni all' Università c'è stata la proiezione di "Volevo solo vivere" di Mimmo Calopresti. Sette ex deportati raccontano la loro vita prima durante e dopo Auschwitz. Era presente anche una delle intervistatrici della Shoa foudation di Spielberg.
Tutto questo ha senso nella mia testa. Aveva senso essere lì e vedere, aveva senso leggere quella storia il giorno prima. Banalizziamo? perchè nel nostro piccolissimo non accada più. baci!

sabato, gennaio 27, 2007

Il 27 Gennaio del 1967 ... lo sapete

Mi sono innamorato di te

Luigi Tenco

L. Tenco

(1962)

Mi sono innamorato di te
perché
non avevo niente da fare
il giorno
volevo qualcuno da incontrare
la notte
volevo qualcuno da sognare
Mi sono innamorato di te
perché
non potevo più stare sola
il giorno
volevo parlare dei miei sogni
la notte
parlare d'amore
Ed ora
che avrei mille cose da fare
io sento i miei sogni svanire
ma non so più pensare
a nient'altro che a te
Mi sono innamorato di te
e adesso
non so neppure io cosa fare
il giorno
mi pento d'averti incontrato
la notte
ti vengo a cercare.

mercoledì, gennaio 24, 2007

BOM DIA!
Ebbene si, ho cominciato il corso di Portoghese. Cioè, io ero (e sono) super raffreddata e quindi alla prima lezione la mia attenzione si è divisa equamente fra le l'ascolto delle nozioni e le tecniche per evitare di tossire continuamente. L'insegnante è una simpatica blasilera che mentre spiega la fonetica canta e parla di feste... che bello finalmente qualcuno che non rimprovera gli Italiani di essere cazzoni (questo mi è successo con madame Legendre la professoressa di Francese ma credo, a sentire la tv e i racconti metropolitani, che sia una concezione molto diffusa)... ecco loro sono più cazzoni di noi... con tutto il rispetto:) .In due ore di lezione ho sentito parlare dei balli che si tengono per S Juan e S Antonio (in Giugno per chi avesse intenzione di fare un viaggetto a Bahia) di cibo e di musica ("il Fado è troppo triste, la musica deve essere allegra no ?"). Insomma io devo assolutamente chiederle se lei faceva parte del gruppo di brasiliani che qualche anno fa al concerto di Caetano Veloso si è messo a ballare sotto il palco e fra le file del parterre (con tutto il resto del pubblico rigorosamente inchiodato alle sedie) sventolando bandiere verdeoro.
Farò sapere gli sviluppi.
Ho visto due film, in questi giorni sono molto cinematica.
Manuale d'amore2 che se togliamo la Bellucci (non per essere prevenuta ma le sue possibilità di dimostrare cosa sapeva fare le ha avute e mi sembra evidente che ciò che sa fare è sostanzialmente una espressione distaccata e fissa che forse potrebbe trovare reminescenze sgombriane nel senso del pesce ovviamente) e Scamarcio (bello l'è bello ma qua è pietoso, sarà colpa della spalla?) ; ecco a parte i due è una bella commedia politica come non riescono a esserlo più neanche i film impegnati. Semplice e diretto il messaggio di tolleranza e solidarietà umana. sia che si tratti di una coppia che è costretta ad andare a Barcellona per avere un figlio con la procreazione assistita sia che si parli
dei promessi sposi omossessuali (Rubini e Albanese davvero convincenti). Senza ipocrisia nè buonismi vari.
Il secondo film è L'arte del sogno. Se mi lasci ti cancello è un grande film di una capacità affabulatrice fuori dagli schemi; ho amato le immagini pazze di Gondry e la concezione dell'amore che era alla base della sceneggiatura (sono romantica) e ogni singolo dialogo. Bene non andate a vedere L'arte del sogno perchè di tutto questo non c'è nulla. Noiosissimo con dialoghi al limite del paranoico che più didascalici non si può, Charlotte Gainsbourgh impresentabile e Gael Garcia Bernal che gigioneggia come poche altre volte. Dopo l'intervallo non ce la facevo più e abbiamo cominciato a ridere e a fare le boccacce perchè altrimenti mi sarei abbandonata allo sconforto, o al sonno.
Il mio tempo è finito, vi ho detto tutto? qua c'è un clima da lupi e come dico spesso in questi casi, casa mia al settimo piano con lo stagno di Molentargius davanti, sembra una portaerei. Presente il ciclone che porta Dorothy e la sua casetta nel Regno di Oz?
Voglio le scarpette rosse anch'io!

N1- Ms John soda

venerdì, gennaio 19, 2007

PER UN PEZZETTO DI PELLE IN MENO
Ho una pataccaescoriata da chilo nel medio della mano destra. Pugni troppo forti (eeee) mercoledì... botte da orbi ahah. Ho pagato tutto con un maldigola insopportabile e ritorno a casa anticipato con conseguente perdita della lezione di stasera. Mi piace un casino dare pugni e calci ad un sacco e saltellare fino a perdere coscienza delle gambe. Scarico completo, pulizia corporea e nervi distesi per un pò. Non che sia mai stata una sportiva e in verità non è che questa volta abbia delle prestazioni da agonismo: prima di tutto non dovrei ritrovarmi ogni volta con le nocche escoriate ma non riesco a tenere il polso drittorigido e contemporaneamente dare il pugno come si deve; non so neanche aprire il piede quando do i calci laterali ma ci sto lavorando. Più sicurezza e tante piccole soddisfazioni. (Ma allora non sono proprio una ineffabile salsicciotta!!!) Questo piccolo impegno bisettimanale mi sta dando più di quanto non immaginassi.

mercoledì, gennaio 17, 2007

Tutti gli uomini sono mortali.
Socrate era mortale.
Dunque, tutti gli uomini sono Socrate.

Woody Allen mica io eh

venerdì, gennaio 12, 2007

Forse é così, io vivo fuori tempo;
é vero ciò che sento sotto pelle,
é come una costante sensazione di
mancata appartenenza
che suona e vedo le tue mani
allontanarsi alla deriva delle

cose che non ho,
cose che non avrei potuto avere mai,
e cose che non so,
le cose che non ho
sono ciò che sono e non chiedono scusa.
(Guardale a fondo non cerco una scusa).

Forse é perché sorrido fuori tempo,
non riesco ad adattarmi e galleggiare,
perso dentro guai di cui non
provo neanche più a trovare un senso,
ti cerco e vedo le tue mani
allontanarsi alla deriva delle cose che non ho
Ma non rinuncerò ai miei relitti, alle mie cose che non ho
e non le tradirò - cose che so
Non dimenticherò la nostra strada e ciò che siamo,
questo no non credo cambierò - cose che so -

lunedì, gennaio 01, 2007




Un giorno che tu ti senti inutile
Ed ancora troppo troppo stanco per ricominciare.